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La superficie delle cose

by Fabrizio Coppola

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1.
io negli occhi tuoi sento solo una voce che tace e che non ricorda più com’eri tre anni fa quando tutto cominciò stavamo stesi al sole d’estate ci stringevamo d’inverno e tutto scivolava via io adesso riesco a camminare anche dieci minuti senza respirare nascosto e distante solo lungo i viali sei ancora in grado di scrivere lettere d’amore o tutte le parole ti sembrano stupide? riesci a dire in giro cosa succede nella tua testa o sei costretto a tenere tutto dentro di te? io adesso vorrei cancellare ogni singola voce che mi esplode in testa lasciarla a marcire fuori lungo i viali io adesso vorrei camminare anche dieci minuti senza respirare nascosto e distante solo lungo i viali
2.
Liquido 04:24
brillano luci e macchine liquido scendo in strada a gocce aspetto la bellezza aspetto la bellezza aspetto la bellezza nel mio buco intorno al vuoto crescerò e brillerò d’incanto e volerò su ogni circostanza aspetto la bellezza aspetto la bellezza aspetto la bellezza nel mio buco intorno al vuoto aspetto la bellezza nel mio buco
3.
Antenne 04:34
ho respirato i miei giorni con un accendino e ogni scintilla era un segno di speranza posso lavare via l’odore dalle mie mani ma sotto le mie unghie il nero resta sempre nero e questo può essere il giorno in cui accendere il trasmettitore e questo può essere il giorno in cui vedere in fondo cosa resta tra le antenne e il cielo, tra le antenne e il cielo non ho paura degli spiriti del giorno ma di notte dormo col fucile dietro la mia porta se il mondo fosse ancora scritto in bianco e nero il sangue potrebbe confondersi con le macchie di benzina e questo può essere il giorno in cui strappare la mia vecchia pelle e questo può essere il giorno in cui vedere in fondo cosa resta tra le antenne e il cielo, tra le antenne e il cielo c’era un pozzo di catrame giù vicino a casa mia quando ero piccolo cercavo di vederne il fondo adesso è tardi per poterlo dire agli altri ma un giorno ho visto la mia faccia nel riflesso scuro e questo può essere il giorno in cui accendere il trasmettitore e questo può essere il giorno in cui vedere in fondo cosa resta tra le antenne e il cielo, tra le macchine e il cielo tra le antenne e il cielo, tra le strade e il cielo
4.
lei entrò nell’ascensore e sentì un odore che la portò indietro al tempo in cui credeva ancora un po’ credeva ancora un po’ lei si guardò in giro e non riuscì a trovare nessuno che la sapesse accompagnare lassù dove niente cade giù fermo sul bordo del letto contava i minuti prima del sonno per riuscire a sognare ancora un po’ sognare ancora un po’ chiuse piano gli occhi e poi si lasciò andare pregò che il giorno tardasse ad arrivare laggiù dove niente resta su luci al neon, scie luminose mettiti le tue scarpe veloci che stanotte smetterò di rotolare, ingoiare accettare, vomitare rotolare si incamminarono insieme lungo il binario lei si asciugò gli occhi lui disse no non farle cader giù non farle venir giù ma dopo pochi istanti restò solo un fischio e le luci rosse dell’ultimo vagone che va dove niente resta su
5.
tento ancora la fortuna che forse cambia il vento e cancella questo odore di fallimento mi accendo e mi spengo mi accendo e mi spengo mi accendo e mi spengo mi accendo e mi spengo fai un salto e fanne un altro e conta fino a dieci se chiudi gli occhi mi vedrai sparire e riapparire mi accendo e mi spengo mi accendo e mi spengo mi accendo e mi spengo mi accendo e mi spengo mi accendo e mi spengo mi accendo e mi spengo mi accendo e mi spengo mi accendo e mi spengo
6.
Felice 04:09
ho nuvole scure nella testa quando penso a te e ai nostri giorni limpidi se vuoi trovarmi puoi cercarmi sono ancora lì ho le stesse scarpe poi è solo un attimo soltanto uscire fuori e sei felice felice felice resto sveglio ad ascoltar la voce dentro me che cola giù dai muri si arrampica sul letto e cola nello stomaco e lì sta proprio bene poi una luce rotola si cala nel tuo buco e sei felice felice felice non c’e’ niente di speciale niente che faccia almeno male niente che lasci un segno non c’e’ niente di speciale niente che faccia almeno male niente che lasci un segno felice felice felice
7.
Sogna 03:29
di sera stesa a letto non riesce più a dormire le sembra che il soffitto la venga giù a schiacciare taglia la stanza e appoggia la fronte contro il vetro e sogna, sogna le luci oltre la strada lei sogna, sogna qualcuno a cui parlare lei riesca a malapena a raccontare in giro che cosa sente dentro quando ritorna a casa chiude la porta e spegne la luce e vola oltre il soffitto e sogna, sogna di ridere e ballare lei sogna, sogna qualcuno a cui parlare sento, questo è il mio giorno che arriva lo sento brillare lontano, non so aspettare sento i tamburi del giorno rullare distanti lungo le colline, li sento rullare lontano stanno venendo a prendermi chiude la porta e spegne la luce e vola oltre il soffitto e sogna, sogna le luci oltre la strada lei sogna, sogna qualcuno a cui parlare
8.
Volontà 03:10
giorni e ancora giorni cuore mio perché non torni a scuotere il mio petto a fare scivolare il sangue io non ho più la mia volontà misuro la mia stanza appena fuori torno indietro e riprendo la mia danza pioggia vienimi a lavare io non ho più la mia volontà l’ho persa nel mio letto; l’ho persa in quattro giorni; l’ho persa tra la gente; l’ho persa e non ritorna più acqua inghiotti e scendi ad annegare la paura che ringhia stride e urla mi lascia spento ed ansimante io non ho più la mia volontà l’ho persa nel mio letto; l’ho persa in quattro giorni; l’ho persa tra la gente; l’ho persa e non ritorna più
9.
scivolammo giù colpiti efficacemente da cieli lividi e tremiti di labbra bianche rimettimi su rimettimi su rimettimi su perdemmo per un po' la superficie delle cose poi ci tornammo su tornando indietro a casa rimettimi su rimettimi su rimettimi su perdemmo per un po' la superficie delle cose poi ci tornammo su tornando indietro a casa

credits

released June 1, 2003

La superficie delle cose, Novunque/Self, 2003

Prodotto da: Fabrizio Coppola e David Lenci
Testi e musiche di Fabrizio Coppola

Registrato e mixato da David Lenci al Red House Recordings, Senigallia (AN).
Masterizzato da Simone Chivilò al Level Studio, COnegliano (TV).

1. Lungo i viali
2. Liquido
3. Antenne
4. Niente resta su
5. Accendo/Spengo
6. Felice
7. Sogna
8. Volontà
9. La superficie delle cose


Fabrizio Coppola: chitarre acustiche ed elettriche, e-bow, piano elettrico, percussioni.
Alessandro Annibale: basso.
Paolo Soffientini: batteria, percussioni.
Alessandro Camattini: harmony vocals su tracce 3 e 6.

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Fabrizio Coppola Milano, Italy

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